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Combinatoria

Studia le possibilità di combinare in tutti i modi possibili degli elementi semplici dati, secondo una regola prescritta.

Avvalendosi dei risultati della teoria dei grafi e del calcolo delle probabilità diventa strumento operativo per semplificare la soluzione di problemi pratici o teorici complessi.

Sommario


Discreto

«Nel modo in cui la cultura d'oggi vede il mondo, c'è una tendenza che affiora contemporaneamente da varie parti: il mondo nei suoi vari aspetti viene visto sempre più come discreto e non come continuo. Impiego il termine “discreto” nel senso che ha in matematica: quantità “discreta” cioè che si compone di parti separate. Il pensiero, che fino a ieri ci appariva come qualcosa di fluido, evocava in noi immagini lineari come un fiume che scorre o un filo che si sdipana, oppure immagini gassose, come una specie di nuvola, tant'è vero che veniva spesso chiamato “lo spirito”, – oggi tendiamo a vederlo come una serie di stati discontinui, di combinazioni di impulsi su un numero finito (un numero enorme ma finito) di organi sensori e di controllo» (I. Calvino, Cibernetica e fantasmi, Saggi, I, p. 167).
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Teoria dei grafi

Disciplina matematica che studia le proprietà dei grafi



Grafo

Rappresentazione grafica mediante sistemi di linee e punti che consente di affrontare problemi pratici e teorici, attraverso il ricorso all'intuizione geometrica.





copertina e-book tra il cristallo e la fiamma


copertina della Consistenza

Tra il cristallo e la fiamma


Copertina Eros al femminile

 

1 Combinatoria

Le origini dell'analisi combinatoria risalgono a tempi antichi come dimostra il quadrato magico della tradizione alchimistica e l'ars lulliana, ma è in tempi moderni che la combinatoria assume i contorni di disciplina autonoma.

Uno studio sistematico dei metodi combinatori è avviato dalla Dissertatio de arte combinatoria di Leibniz che, unitamente all'Ars conjectandi di Jakob Bernouilli,[1] sul calcolo delle probabilità ne pone le basi.

In tempi recenti l'introduzione della gestione elettronica dei dati ha rinfocolato l'interesse per la combinatoria, che ha conosciuto applicazioni anche al di fuori del suo tradizionale ambito ispirando interessanti soluzioni in campo artistico, come quella di Xénakis in musica e quelle di Queneau e di Perec in letteratura.






2 Combinatoria e letteratura

L'impiego dei metodi dell'analisi combinatoria alla narrativa ha dato i risultati più maturi nell'ambito delle ricerche dello strutturalismo.

Non erano mancati in precedenza contributi anche di rilievo, come la scomposizione della fiaba in unità funzionali attuata da Propp, ma è nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta con la definizione di regole per l'analisi strutturale del racconto da parte di Barthes e con i lavori di Queneau e le creazioni dell'Oulipo che l'applicazione di modelli matematici nella narrativa diventa sistematica e l'analisi combinatoria oltre che strumento di indagine critica, incontrandosi anche con la ridefinizione del rapporto tra chi narra, la materia narrata ed il lettore, diventa motivo ispiratore.

D'altra parte i modelli matematici di Chomsky applicati al linguaggio indicavano una matrice combinatoria negli stessi sistemi linguistici che la grammatica generativa individua in una serie di processi logici elementari identici in ogni sistema.






3 Calvino e la combinatoria

Calvino è stato particolarmente attratto dal richiamo della combinatoria dimostrando sia l'acume del saggista che la creatività dello scrittore proteso a forgiarla nelle forme più varie culminate nell'esibizione degli stessi meccanismi combinatori in Se una notte d'inverno un viaggiatore.

La combinatoria delle possibilità del reale e la combinatoria dei possibili narrativi avevano già conosciuto rispettivamente le volute delle Cosmicomiche e gli specchi del Castello dei destini incrociati ma forse, e lo stesso Calvino non lo nasconde,[2] è nelle Città invisibili che alla combinatoria vengono aperti spazi di cristallina perfezione.

A differenza del Viaggiatore notturno, in cui il labirinto delle soluzioni può accendere un vortice turbinoso che trascina in una dimensione straniante, o del  Castello dove i vertici pure eccelsi della combinatoria sono costretti  – come nei giochi lipogrammatici di Perec – dall'arbitraria autolimitazione,[3] Le città aprono alla combinatoria la profondità degli spazi senza limiti della fuga prospettica di un gioco di specchi.

Nelle Città meccanismo combinatorio e rigore razionale trasportati da «un tessuto verbale come senza peso» (I. Calvino, Lezioni americane, p. 17) si fondono in rarefatta armonia e si caricano della forza primigenia delle cosmogonie.

La combinatoria costituisce anche il substrato delle Lezioni americane perché per Calvino il processo combinatorio è qualcosa di più di un mero artificio letterario o di uno stimolo all’immaginazione, ma risponde a una visione del mondo, a una filosofia. già riassunta in Cibernetica e fantasmi nella formula del discreto.

Il tema del pulviscolare che si compone nelle infinite forme di Lucrezio o di Ovidio (poste simmetricamente in apertura e sia pure casualmente in chiusura, delle Lezioni),  e marcato dal richiamo a Shakespeare, la casualità dei processi di Cyrano, la combinatoria dell'alfabeto, l'ars di LLull, la Characteristica  di Leibniz sono la filigrana scolpita in apertura delle Lezioni di una visione del mondo composita, capace di considerare la casualità degli elementi che hanno consentito alla realtà di essere così come si presenta e di immaginare altre infinite soluzioni possibili, senza cedere alla tentazione di voler credere alla compattezza e alla solidità del reale e della visione che del reale ci siamo fatti.

Nella negazione dell’assolutizzazione di un valore, nella ricerca di altre possibili soluzioni, nel delineare una prospettiva senza escluderne altre infinite possibili, il tema della combinatoria ritorna  indirettamente e attraversa tutte le Lezioni.





Note


[1]  Bernouilli Jakob (1654-1705) discepolo di Leibniz, pose le basi del calcolo infinitesimale e del calcolo delle probabilità.
[2]  «Il mio libro in cui credo d’aver detto più cose resta Le città invisibili, perché ho potuto concentrare su un unico simbolo tutte le mie riflessioni, le mie esperienze, le mie congetture; e perché ho costruito una struttura sfaccettata in cui ogni breve testo sta vicino agli altri in una successione che non implica una consequenzialità o una gerarchia ma una rete entro la quale si possono tracciare molteplici percorsi e ricavare conclusioni plurime e ramificate» (I. Calvino, Lezioni americane, Garzanti, p. 70).
[3]  Il filone delle contraintes (ossia delle regole arbitrarie) attraversa tutte le Lezioni americane diventandone un asse portante. Supportato a livello di enunciazione teorica da Situation de Baudelaire (Esattezza), le contraintes trovano nella Molteplicità il livello della morale gratuita, che si rifa all'Es muss sein! della Leggerezza, veicolato dal Beethoven dell'Insostenibile leggerezza dell'essere.






Voci correlate


Cibernetica e fantasmi


La presente pagina fa parte di un ipertesto sulle Lezioni americane di I. Calvino e sulle Metamorfosi di Apuleio.

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